SIMONE FRULIO RACCONTA LA SUA MUSICA

SIMONE SI RACCONTA A VERONICA RUGGIERO DI MOONDO.INFO

D: Simone, cosa chiedi alla musica?
R: Quello che ho sempre chiesto: di aiutarmi a procedere nel mio cammino, professionale e di vita. Mi sono appena laureato e, aspettando che cominci il master, posso dedicarmi completamente alla musica. A questa chiedo di essere me stesso, senza rinunciare a me, senza farmi cambiare, senza cedere al desiderio di diventare chi non sono. Ero molto giovane quando, partecipando a “Io Canto” con Gerry Scotti prima e X Factor nella squadra di Simona Ventura poi, ho toccato con mano quanto possa essere destabilizzante cercare il successo a tutti i costi. Questa è una delle ragioni per cui, al momento, non sento l’esigenza di partecipare ad altri talent.

D: Come immagini il tuo futuro?
R: Il mio punto di riferimento è la mia famiglia e vorrei, com’è stato per i miei genitori, trovare la mia realizzazione nella vita, facendo un mestiere che mi renda felice. Se sarà la musica ne sarò contento, ma non inseguo il successo. Voglio diventare un uomo che sappia stare nel mondo, e lì trovare il mio posto. Metterò tutto l’impegno di cui sono capace per far sì che il mio futuro coincida il più possibile con i sogni.

D: Cosa ti piace leggere?
R: Avendo cominciato a cantare molto giovane ho sempre avuto a disposizione poco tempo, impegnando quello che avevo a scrivere poesie e poi canzoni. Le mie letture preferite sono “I dolori del giovane Werther” di Goethe e le poesie di Federico García Lorca. La musica e gli studi hanno monopolizzato la mia attenzione anche se leggere mi piace davvero molto.

D: Ti senti più autore o interprete?
R: Autore, perché scrivere per me è un’esigenza. Nel farlo provo emozioni fortissime, al punto che prima ancora di cantare, quando capisco di essere riuscito a tradurre in parole quello che avevo dentro, mi commuovo profondamente. Vedo materializzarsi i miei pensieri e a quel punto posso vederli crescere e trovare la loro melodia: a questa gioia non mi abituerò mai.

D: In che modo scrivi le tue canzoni?
R: Indagando sui miei sentimenti o su quelli di chi mi sta vicino. Anche quando interpreto un brano di altri, me ne devo innamorare, potendolo indossare, perché non è solo la sua bellezza o la vocalità adatta a sorprendermi, ma deve cadermi nel cuore. Le canzoni arrivano quando meno me lo aspetto, per un incontro o un’immagine che rimane impressa nei miei occhi.

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