
QUESTO OTTOBRE E' UN "CAPODANNO"
Tra le stagioni, Simone Frulio predilige l’autunno. “Si potrebbe pensare che, data l’età, la mia stagione preferita sia l’estate. In realtà è l’autunno che per me è il momento migliore per fare progetti e buoni propositi: il mio capodanno”. Per lui in questo ottobre la laurea e il nuovo singolo Sguardi, in anteprima al disco Battito di mano in uscita il 15 Novembre. Quest’ultimo lavoro, accurato e intimo, ci mostra un Simone maturo e sensibile che parla di sentimenti con un linguaggio schietto e diretto che arriva al cuore.
D: Benvenuto su Blog della Musica Simone Frulio. Il 15 novembre uscirà Battito di mano, un nuovo attesissimo disco. Com’è nato questo progetto?
R: E’ nato dall’esigenza di mettere in musica emozioni e momenti vissuti. Sono storie scritte nel corso di questi ultimi quattro anni: una vera e propria narrazione di una crescita personale e artistica. Un progetto per il quale ho lavorato prendendomi il tempo necessario per scrivere, senza fretta, scegliendo parole e momenti giusti per farlo. Un progetto, frutto di una bella collaborazione con Paolo Paltrinieri, che con esperienza e professionalità ha saputo comprendere e rispettare il mio “mondo” permettendomi di attingere a piene mani dal suo.
D: C’è un “filo rosso” che lega tra loro tutti i brani?
R: Le emozioni sono alla base di tutto il mio scrivere, quelle che smuovono l’anima e lasciano il segno costringendoci a crescere. L’amicizia, forse più dell’amore, ricorre spesso con ogni sua sfumatura. “Battito di mano”, che titola l’album, è un inno meraviglioso a questo legame profondo. Un’amicizia tradita e la rabbia mista a sofferenza in “Realtà”; poi il dolore, incommensurabile, per la perdita di un amico cui è dedicata “E non servono parole”, idealmente accomunate dall’essere pagine di un diario dove le parole hanno trovato la musica.
D: Tre soli brani, in quest’album, sono di altri autori: come li hai scelti?
R: Col cuore, in modo istintivo, come sempre. Sono abiti che devo poter indossare e che ho bisogno di sentire miei. “Adesso” (Vinci, Icardi) è il racconto di una storia d’amore, molto semplice, con un ritmo che mi ha colpito rimanendomi in testa. “Niente di buono” (Cannistraci, Scalzo, Bellesi, Vinci, D’Alessio) racconta di una storia finita; il temporale che c’è nel video la rende davvero al meglio quasi fosse un piccolo film. In ultimo “Sguardi”, scritto da Paolo Paltrinieri nel ’96 per il grande Alex Baroni che ritengo essere un dono prezioso che da subito mi ha colpito nel profondo.
D: C’è qualche messaggio che vorresti ricevere all’uscita del disco?
R: Sono sicuro che qualcuno di cui ho scritto si ritroverà nelle canzoni. Mi piacerebbe che, a quel punto, avessero voglia di chiamarmi; lo spero davvero!
D: Ti capita di sognare ad occhi aperti?
R: Si certo! Quelli che faccio dormendo li dimentico per cui mi piace sognare ad occhi aperti. In occasione della mia laurea ho immaginato quel viaggio che la mia famiglia ha deciso di regalarmi condividendolo con me nelle feste di Natale. Non saprò la meta fino al check-in! Il sogno più grande al quale sto lavorando è uno spettacolo dal vivo per festeggiare con la mia Milano e chi mi segue, questo momento così importante per me.
(Tratta da BLOGDELLAMUSICA.EU)